venerdì 30 gennaio 2009

Il print on demand, fenomeno non solo italiano

A quanto pare l'Italia non è il solo paese in cui il print on demand è diffuso.
Un articolo del Corriere della Sera mette in evidenza come, anche nel mercato degli Stati Uniti, abbia raggiunto dei fatturati stratosferici e sia in continua crescita.

Laura Cuppini riporta l'esempio di Lisa Genova che spendendo 450 dollari ha pubblicato il suo libro, "Still Alice", presso una print on demand dopo essere stata rifiutata da molte case editrici non a pagamento. Adesso questo libro è stato scoperto da uno scrittore e ha un contratto importante.

Fortunatamente l'articolo non elogia questo tipo di mercato e termina dicendo che molte di queste pubblicazioni vendono una sola copia. Lisa Genova è una mosca bianca, questo mi pare fuori da ogni dubbio.

Il print on demand nasce da una chiara esigenza di mercato: soddisfare chi non potendo pubblicare il proprio manoscritto, decide di pagare per farlo. In realtà, però, è questo manoscritto a non avere mercato, perché quasi nessuno di noi possiede strumenti di marketing così potenti da risultare sufficienti per vendere qualche copia in più che non siano quelle per parenti e amici.

Se proprio dovete farlo, rivolgetevi a Lulu.com. Poi quelle copie rivendetele o regalatele; oppure lasciate il vostro manoscritto lì e chi vuole lo ordina a proprie spese. In questo modo non andrete mai in perdita, ma neanche diventerete ricchi. Se avete l'ISBN sarebbe un'ottima cosa regalare una copia del libro alla vostra biblioteca comunale.

Articolo Corriere della Sera


lunedì 26 gennaio 2009

Errori di scrittura: il punto di vista.


Continuano ad arrivarmi commenti sul racconto "Nato di donna" e non finirò mai di ringraziarvi per averlo letto e per avermi dato dei consigli.
Ben vengano quindi questi messaggi. Certo, non sempre sono d'accordo con le vostre considerazioni, ma ne tengo comunque conto perché permettono di entrare nella mente di un lettore, il tuo lettore, e capire cosa pensa.
Non voglio parlare di questo. Voglio parlare degli errori oggettivi che ho commesso scrivendolo. Inizio con l'ultimo messaggio inviatomi. E' di Sashan, frequentatrice del forum di Fantasy Magazine. Dice:

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Citazione dal racconto:
Erano seduti tutti al proprio posto, alcuni più compostamente, altri invece, come un nano sceso per l'occasione dal suo rifugio nascosto nei radi boschi di Sanctuary,

Qui attenzione al punto di vista. Se racconti in prima persona, come fa Aideen a sapere che il nano era sceso per l'occasione dal suo rifugio nascosto?
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Questo a mio parere è un errore piuttosto grave. Il lettore sino a quel momento ha vissuto e visto gli eventi con gli occhi del protagonista (infatti ho utilizzato una prima persona). Ad un certo punto viene fornita un'informazione che il protagonista non poteva sapere. Posso giustificarmi in due modi:
1- Ho cambiato punto di vista a metà racconto e non ho controllato bene che non ci fossero errori del genere (E' vero!).
2- E' di comune sapere il fatto che i nani si siano rifugiati nei boschi.

In ogni caso, per quanto possa giustificarmi, in quel punto il lettore ha perso il senso della narrazione e probabilmente anche la sospensione dell'incredulità. Questo non deve mai accadere.

Un consiglio? Una volta finiti dedicate ai vostri racconti una lettura apposita per controllare che ciò che avete scritto sia coerente con il punto di vista narrativo utilizzato.

giovedì 22 gennaio 2009

Racconti di provincia


E' arrivato l'invito ufficiale per partecipare alla premiazione del concorso "Racconti di provincia" indetto dalla provincia di Roma con la collaborazione della Robin Edizioni.
Il racconto che ho inviato ha come titolo "L'antro del fauno" ed è ispirato alla leggenda del fauno e della grotta che si dice sia stata la sua tana.


C'è chi non ha una buona opinione di questi concorsi, io li vedo positivamente: gli autori in erba possono pubblicare qualcosa e frequentare l'ambiente, e gli editori (di solito piccoli) hanno materiale gratis da pubblicare. Ci guadagnano un po' tutti.

Per adesso evito i concorsi a pagamento. Evito qualsiasi cosa che comporti un pagamento ulteriore oltre alle spese di spedizione del manoscritto. Se posso evito anche le spese di spedizione e partecipo soltanto a concorsi che accettano il manoscritto in email.
Colpa della crisi, che ci volete fare?

domenica 18 gennaio 2009

L'arma senza tempo

L'arma senza tempo è un progetto interessante che sto seguendo man mano che va avanti. Si tratta del romanzo a cui gli autori di un robot chiamato Grottango si sono ispirati per l'omonimo anime.
Beh, ve lo dico: Grottango non è famoso come Goldrake o Mazinga, ma è un robot che ha ancora un suo seguito.
Il romanzo da cui è stato tratto è giapponese ed è del 1946.
La traduzione, effettuata da Giovanni Verza, viene messa online un capitolo per volta all'indirizzo indicato a fine post. Lì inoltre, troverete link utili per avere informazioni sul cartone animato.

http://grottango.blogspot.com/

giovedì 15 gennaio 2009

Coraline


Coraline è un romanzo scritto da Neil Gaiman, apprezzato scrittore fantasy, anzi sarebbe meglio dire "fantastico", e apprezzato autore di fumetti. Tra le sue opere più importanti ricordo Sandman (fumetto), Stardust e Nessun Dove (romanzi). Elenco soltanto questi per adesso.
Adesso veniamo a Coraline.
Coraline è un romanzo per ragazzi. Una favola dark, mi viene da pensare, scritta con un linguaggio e una grammatica molto semplificata che lo rende fruibile anche a bambini di dieci anni.
Coraline un giorno scopre una porta segreta che la conduce in una sorta di mondo parallelo dove le persone sembrano le stesse a parte un'evidente differenza fisica: al posto degli occhi hanno due bottoni.
Non vi dico altro. La trama si svolge fluidamente fino al termine.
Se qualcuno mi chiedesse di spiegare cos'è Coraline io direi: "La versione dark di Alice attraverso lo specchio" anche se, oltre l'idea di un mondo parallelo in cui accedere attraverso una porta murata (in Alice era attraverso lo specchio appunto, o attraverso il tunnel nel primo racconto), non ci sono spunti e invenzioni che suscitano particolare stupore.
Scrivere in maniera semplice in ogni modo è una cosa difficile da fare e Neil Gaiman lo fa rimanendo fedele ai propri stilemi. Avrei voluto soltanto qualcosa di più dall'intreccio, qualcos'altro da ricordare oltre la notevole idea iniziale. La lettura di questo romanzo è comunque piacevole, anche se breve durata.

Il film

Il film, a mio parere, ha completato un romanzo che sembrava mancare di visionarietà. I particolari colori, la fotografia e lo stop-motion fanno di Coraline una delle migliori pellicole di animazione degli ultimi anni.

lunedì 12 gennaio 2009

Gli anacronismi e il difficile mestiere dello scrittore

Vi segnalo un interessante articolo sulla scrittura dal sito fantascienza.com.
Nell'intervista, il vincitore dell'ultimo premio Urania Donato Altomare, ci racconta il difficile mestiere dello scrittore.

Leggete qui

venerdì 9 gennaio 2009

Concorso per racconti Cravenroad7.it

E' stato bandito il secondo concorso per racconti di www.cravenroad7.it sito dedicato a Dylan Dog. Del primo "Scritti con il sangue" ho già parlato e ha prodotto dei buoni racconti, un PDF da scaricare gratuitamente e una versione cartacea stampata grazie a Lulu.com con la splendida copertina di Marco Nucci, che tra l'altro ha anche vinto il concorso.
Una volta raccolti, tutti i racconti verranno messi ai voti nel forum di cravenroad7.it e verrà decretato il vincitore.
Il tema del secondo concorso è "Il buio". L'opera deve essere compresa tra 5.000 e 30.000 caratteri (spazi inclusi), e il termine per la consegna è fissato per il 15 Marzo.
Chi vuole partecipare è libero di farlo (gratuitamente). Però prima legga il regolamento:
http://www.cravenroad7.it/download/vari/bando.doc

Se volete discutere del concorso iscrivetevi al forum e seguite il seguente thread:
http://www.cravenroad7.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=4618


martedì 6 gennaio 2009

Harry Potter e i doni della morte. Un anno dopo

Harry Potter mi ha fatto sognare, ma lo ha fatto soltanto fino al sesto libro. Non mi sono mai vergognato nel dire che la Rowling era tra le più grandi scrittrici viventi perché ha saputo creare un mondo in cui tutti vorremmo essere, e ha saputo scrivere un intreccio che tutti sogniamo di scrivere.
Questo fino all'uscita del settimo libro.
Quindi ho letto "HP e i doni della morte" e mi sono dovuto ricredere su molte cose. Purtroppo molte delle mie certezze si sono infrante e quel castello di carte che la scrittrice aveva creato facendoci sognare e discutere per anni, è crollato sotto il bombardamento delle "risposte" che inevitabilmente vanno date quando finisce una saga.
Quindi a distanza di un anno, ancora non mi capacito del fatto che Ron abbia parlato serpentese, non mi capacito che la storia delle bacchette fa acqua da tutte le parti, che la sua "resurrezione" dal limbo in cui ha incontrato il mentore in realtà è stato un banale espediente per non farlo morire.
E' un libro scritto magnificamente in quei punti in cui la Rowling ha avuto il pieno controllo della storia. I capitoli dedicati a Piton sono emozionanti a ogni lettura.
Alla Rowling, che spero torni presto con nuovi personaggi e storie, posso dare il beneficio del dubbio. Quel dubbio che mi attanaglia dopo aver finito il libro e che a distanza di un anno non se ne andato: secondo me Harry Potter doveva morire. Era la soluzione più semplice, eroica, e avrebbe sfoltito la trama (già troppo macchinosa) lasciando un libro lineare ed epico.
Così non è stato forse per colpa della multinazionale che gestisce i diritti di immagine del maghetto.
Mi chiedo se mai sapremo la verità e se riusciremo mai a leggere quel capolavoro che doveva concludere la saga e che doveva consegnare alla storia una grande scrittrice.

venerdì 2 gennaio 2009

Brevi commenti di inizio anno

Le feste e i soliti pensieri che accompagnano la fine di un anno hanno messo a soqquadro il mio usuale ritmo di vita e non riesco più a pensare alla scrittura. Peccato, trovo che queste festività abbiano rubato almeno venti giorni di utile produttività scribacchina.
Ho delle idee da portare avanti e lo farò con la calma di chi non ha nessuna pretesa di vedere il proprio lavoro pubblicato. Utilizzerò la stessa placida agonia che ho usato per "Nato di donna", il racconto Urban Fantasy che non ha vinto il concorso della Asengard ma che mi ha dato molte soddisfazioni personali e per "La fenice che danzava nei sogni", il pretenzioso romanzo per ragazzi che forse non è scritto perfettamente ma ha una trama originale. Eh sì, me lo dico da solo!
Nel frattempo penso di dover impaginare di nuovo i PDF che sono online per renderli più leggibili. Lo farò man mano che avrò voglia. Con calma. Tra un racconto e un altro.
Gli ultimi scritti non verranno messi online presto perché voglio provare
prima altre vie. Il titolo del mio ultimo racconto è "Il fiore dai sette colori". E' proprio quello di Lulù l'angelo tra i fiori e fa il paio con "Quella volta in cui ho visto Goldrake volare".
Chi vuole leggere qualcosa e ha la pazienza di commentarlo può mandarmi un messaggio. Le vostre opinioni sono sempre molto preziose.