domenica 15 novembre 2009

Che tipo di crisi è?

Il rapporto dell'AIE (Associazione Italiana Editori) del 2008 prende in considerazione il mercato librario dell'anno precedente. Allora non si parlava di crisi ma qualche accenno di flessione c'era, anche se ovviamente se ne guardavano bene dal dircelo.
La flessione del numero di lettori è dell'1% mentre il mercato dei libri è salito del 0,9%. Questo significa che c'è meno gente che legge ma quella gente legge di più. Credo.
In realtà soltanto 3,2 milioni di persone leggono almeno un libro al mese e sono soprattutto donne.


Ciò che invece mi spaventa è l'incredibile numero di case editrici: sono state censite 2901 (1) case editrici per un totale di circa 38.000 addetti ai lavori. Mi spaventa ma non mi stupisce. E' più facile aprire una casa editrice piuttosto che pubblicare un libro, quindi invece di pagare un editore per farlo conviene andare dal notaio, commercialista, tribunale eccetera e aprirne una propria (magari in società con un amico). Quello degli editori è un mercato variegato che comprende istituti culturali e case editrici a pagamento. Quest'ultime gonfiano i numeri riguardanti la presenza sul mercato e sul numero di libri pubblicati.

Mi sembra di aver già parlato di questi dati. Il fatto è che leggerli mi dà da pensare.
Vorrei chiedervi se secondo voi questa flessione dei lettori sia un questione economica o culturale.
Non si legge per voglia o non si legge perché non si hanno i soldi per comprare libri? Il fatto che i bambini e i ragazzi leggano di più deve farci sperare o è soltanto una vana speranza?  (2)
Perché le persone si iscrivono alle biblioteche soltanto per prendere DVD e chattare?
Perché nascono tante case editrici se poi il mercato non è così florido? Qui mi viene da pensare che sia soltanto una bolla di sapone (questo spiega la foto allegata). Attenti quindi: aprire un'attività è facile, rimanere sul mercato no. E c'è il rischio che accada ciò che è accaduto nell'informatica qualche anno fa quando improvvisamente si sono dati tutti al web design e hanno saturato il mercato. Poi alla fine sono sopravvissuti in pochi, e neanche i migliori.


(1) in un vecchio post ho scritto che nel 2008 il numero degli editori era di circa 8.000. Si passerebbe quindi dai 2900 del 2007 agli 8.000 del 2008, un crescita di circa il 275%. Possibile? Non credo. Comunque le fonti dei dati erano differenti e tendo a fidarmi maggiormente dell'AIE.

(2) Questo spiegherebbe il motivo per cui il mercato "teens" è in crescita.

http://www.aie.it/

2 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Secondo me é una crisi non molto diversa da quella di tutti gli altri settori di vendita, e si riassume in una parola: eccesso.
Nella mia città, 50.000 abitanti circa, ci sono 50 oreficerie, 50 negozi di scarpe, e non oso pensare a quanti negozi di abbigliamento. Morale: tutti si lamentano perché vendono poco. Per forza, troppo offerta rispetto alla domanda.
Io credo che nel mercato dei libri siamo di fronte a una situazione del genere: troppa offerta rispetto alla domanda.
Riguardo la lettura, credo che manchi la "cultura" a leggere. Se un ragazzo cresce in una famiglia dove nessuno legge libri, difficilmente lui si abituerà a farlo... E poi c'é l'aspetto della collocazione della lettura: molti la considerano un "passatempo", quindi diventa solo un'alternativa ai videogiochi o alla tv...

Mirco ha detto...

Che c'è troppa offerta è vero. Adesso i libri li trovi dappertutto, anche in macelleria. Il problema è che trovi sempre gli stessi.
Secondo me vale lo stesso discorso per le case editrici: sono tante, forse troppe per assorbire la richiesta del mercato, per questo le più deboli soccombono.
E' quello che ho lasciato intendere nel post: è una bolla di sapone, una situazione economica che si è gonfiata pian piano e che prima o poi scoppierà.
Per quanto riguarda la cultura della lettura, da piccolo devo ammettere di aver letto molto poco, poi ho iniziato grazie ai libri supereconomici della Newton Compton. E da lì non mi sono più fermato :)
La scuola dovrebbe insegnare il piacere della lettura, non la tortura della lettura :d
Quindi + Calvino e - Manzoni!