lunedì 20 settembre 2010

La collana Tweens della Fanucci

Di questa nuova collana della Fanucci ho letto tre libri. Dopo aver finito Bambini nel bosco ho deciso di provare anche Il gatto dagli occhi d'oro di Silvana De Mari e La bambina che leggeva libri di P.D. Baccalario. Tramite IBS, in cui è possibile fare ricerche anche per collana, ho scoperto che ce ne sono altri tre in catalogo: Odore di guai di Marco Tomatis, La torre e l'isola di Alonso Ana e Pelegrín Javier e La saga di Monsters girl di Ljungqvist Stefan (credo che sia uscito da poco) che ovviamente leggerò presto.
Questa della Fanucci è una collana che si colloca nella fascia preadolescenziale. Il termine tween è molto usato nel marketing e deriva da un gioco di parole che unisce "teen", adolescente, e "between" (in mezzo). E' un'età compresa all'incirca tra gli otto e i quattordici anni per i maschietti, mentre le ragazzine posso essere considerate teenager a tutti gli effetti anche a dodici anni. Il marketing divide i ragazzi in cinque fasce d'età o target: 0-3 è la fascia dei più piccoli, 2-5 età prescolare, 6-8 bambini, 9-12 tween, 12-15 teen.
Questo termine è stato utilizzato anche da JRR Tolkien ne La compagnia dell'anello (lo leggo da Wikipedia) che definisce tween gli hobbit di età compresa tra i venti e i trentatré anni, che dovrebbe essere il raggiungimento della loro maggiore età. Non ricordo come è stato tradotto il termine, però.
Il mercato si interessa ai tween perché hanno una notevole influenza e potere decisionale per quanto riguarda gli acquisti. Basta vedere le pubblicità in tv, soprattutto quelle legate ai cellulari, le riviste a tema (una di queste intitolata proprio Tween tanto per non rischiare di essere fraintesi); basta vedere quali sono i personaggi e i programmi di successo degli ultimi anni: Hannah Montana, Jonas Brothers, Justin Bieber, High School Musical per capire che i tween spendono e fanno spendere molti soldi ai loro genitori. Si stima in 170 miliardi di dollari il giro d'affari che ruota intorno a questa fascia d'età.

Tornado alla collana Fanucci.
Dei tre libri che ho letto ho notato una comune ricerca di temi importanti. La Masini ci ha raccontato una realtà distopica in cui i bambini erano prigionieri su un'isola, affamati e resi oggetto dagli adulti (chissà, forse gli stessi che hanno teorizzato la fascia dei tween nel marketing). Baccalario, come già detto nel post dedicato al libro, sceglie il percorso metanarrativo per raccontarci l'importanza della fantasia e dell'invenzione. Silvana De Mari riempie il suo Il gatto dagli occhi d'oro di riferimenti culturali che i ragazzi capiscono perfettamente, e lei lo sa. Quindi la protagonista di chiama Leila come la principessa di Star Wars, e le citazioni a Il signore degli anelli sono fin troppo numerose. Silvana De Mari affronta, tra le altre questioni, la barbara pratica dell'infibulazione ("...una ferita che non è solo del corpo, ma dell'anima"), e ovviamente la condanna. Lei, che ha svolto la professione di chirurgo in Etiopia, ha visto con i propri occhi ciò che racconta. E' un libro quindi che intende insegnare e lo fa in maniera efficace. In uno degli ultimi capitoli la De Mari dichiara senza giri di parole che siamo tutti uguali. Questo è un insegnamento per niente scontato, soprattutto di questi tempi. Peccato però che nel suo blog dica anche, e senza troppe remore, che i musulmani sono "cattivi" e vogliono conquistare il mondo. Insomma, siamo o non siamo tutti uguali?
Concludendo, la collana Tweens va letta e tenuta d'occhio sia per il calibro degli scrittori che ha in catalogo, sia per la scelta delle tematiche. E' una collana che si differenzia da tante altre nate soltanto per il semplice, se non semplicistico, intrattenimento.

2 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Non posso esprimermi sui libri per ragazzi per la mia cronica impreparazione sull'argomento (anche dal punto di vista pedagogico).
Trovo però interessante il punto relativo ai "tweens" come categoria consumistica... In effetti temo che ormai stiamo diventando solo "consumatori" o "utenti", scientificamente suddivisi in fasce con relativi target e prodotti specifici...
E' importante esserne consapevoli per non essere lobotomizzati dai meccanismi di mercato, e sicuramente anche bisogna far capire come funziona il mondo proprio ai "tweens" (più facilmente suggestionabili degli adulti... o forse no, a giudicare da come si comportano certi adulti).
Già adesso cerco di spiegare a mia figlia che le pubblicità spesso dicono bugie solo per vendere meglio il loro prodotto. Quando arriverà il momento che potrà leggere, dovrai consigliarmi qualche lettura adatta ai bambini che spieghi proprio questo rischio di essere solo un pollo da spennare... ;)

Mirco ha detto...

E' un ottimo argomento questo. Comincio a fare ricerche.