Voglio stilare una lista delle cose che una casa editrice seria deve, non deve e dovrebbe fare. Questa lista è frutto della mia esperienza e delle mie personali idee, voi siete liberi di condividerla o meno.
Io la penso così.
1- Una casa editrice non si fa pagare mai da uno scrittore. Le case editrici serie ti pagano per pubblicare. Scrivere è un lavoro ed è giusto che questo lavoro venga retribuito. Se la vostra casa editrice guadagna dovete guadagnarci anche voi. In questo caso c'è una piccola sfumatura interpretativa. A molti è capitato di pubblicare gratis un racconto, nella maggior parte dei casi questo avviene tramite dei concorsi. Valutate bene la serietà di questi concorsi ogni volta e se vale la pena pubblicare gratuitamente.
2- Una casa editrice non vende allo scrittore copie del proprio romanzo in cambio della pubblicazione (pratica diffusa dalle case editrici a pagamento). Inutile dire che quelle 50 o 100 copie prima o poi le venderete, soprattutto agli amici o ai parenti, ma non vale la pena e nessun critico vi prenderà mai in considerazione. E' questo che volete?
3- Una casa editrice dovrebbe pagare un anticipo sulla pubblicazione. Non tutte lo fanno, diciamo che se lo fanno è meglio. Da una mia piccola esperienza personale posso dire che una casa editrice molto piccola mi offrì 500 euro di anticipo e l'8% sulle vendite. Piccola ho detto, mica una SPA. Vabbè, poi non se ne fece nulla.
4- Una casa editrice deve pagare una percentuale sulle vendite. La percentuale può variare ma non può essere mai pari allo 0%. Se pubblicate senza ricevere una percentuale sulle vendite secondo me siete fessi (leggi però l'eccezione descritta nel punto 1). A lungo andare i soldi non ricevuti possono essere considerati una forma di pagamento a posteriori.
5- Una casa editrice deve sempre fare editing. L'editing è importante, lo è per Stephen King e lo è anche per il Pinco Pallo che pubblica il suo primo romanzo. Un romanzo non editato è monnezza, e quella se permettete la leggete voi.
6- Una casa editrice seria deve pagare dei grafici professionisti e dei correttori di bozze professionisti affinché il prodotto sia di buon livello. Se una casa editrice vi chiede di fare la copertina di un libro, a meno che non siete un disegnatore famoso, pensateci bene.
7- Una casa editrice dovrebbe fare promozione. Anche molti scrittori che pubblicano per Grandi Case Editrici si lamentano quindi non è detto che la pubblicità sia sempre soddisfacente. E' vero anche che tutti gli scrittori (anche quelli già famosi) vorrebbero vedere tutte le vetrine delle librerie tappezzate con il proprio nome. Quindi diciamo che in questo caso la promozione del libro è facoltativa. Se c'è è meglio, se non c'è valutate voi cosa fare. In ogni modo se organizzate una presentazione la Casa Editrice deve fornirvi il materiale a proprie spese. Non siete venditori di libri a cottimo. Non fidatevi di chi vi chiede di pagare in anticipo i libri che tenterete di vendere durante una presentazione anche perché l'esperienza di molti scrittori insegna che di libri, in quelle occasioni, se ne vendono pochi.
8- Una casa editrice dovrebbe distribuire il libro. Questo è punto controverso: non tutte fanno distribuzione. In questo caso, se pubblicate per una piccola casa editrice, è molto probabile che il libro possa essere reperito soltanto tramite il loro sito ufficiale, sui canali di distribuzione online come IBS (tanto per dirne uno) oppure richiedendolo in libreria dopo aver fornito i dati fondamentali. La cosa importante è che la casa editrice faccia buon editing e abbia cura del vostro manoscritto. Se il libro è buono uscirà da sé dalla virtualità del web.
9- Una casa editrice seria non ti chiede di provare l'acquisto di un loro libro per poter prendere in considerazione (non ho detto pubblicare) un manoscritto. Mi è successo anche questo. Comprare quel libro non deve essere un requisito, ma una sollecitazione morale. Ritengo che se voglio pubblicare per la Pinco Pallino Editore devo conoscere ciò che la Pinco Pallino Editore pubblica quindi consulterò il loro catalogo e deciderò cosa leggere. Sostenere le piccole case editrici è sempre un bene, però attenzione: cercate di capire se queste sono case editrici a pagamento o case editrici che non fanno editing. In entrambi i casi vi sconsiglio di comprare il libro e di spedire a loro i vostri manoscritti.
10- Una casa editrice seria non vi fa firmare un contratto di cessione dei diritti se non pubblica il vostro manoscritto o racconto. Mi è capitato di firmare una specie di contratto con cui dichiaravo che la casa editrice poteva pubblicare un mio racconto quando voleva. Ovviamente non me l'hanno pubblicato, forse aspettano che diventi famoso. Mica scemi eh!
venerdì 23 aprile 2010
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6 commenti:
Si può solo essere d'accordo.
P.S.: novità da qualche casa editrice per quel tuo libro per ragazzi?
No, aspetto ancora!
Mi pare di aver capito che il vincitore del premio Urania prende un forfait (tipo 2500 euro, non so la cifra esatta).
Per quel tipo di pubblicazione (distribuzione da edicola, tiratura non molto variabile), penso sia una alternativa piu' che accettabile alla percentuale.
Una buona alternativa. Il concetto di fondo è: lo scrittore non deve rimetterci soldi.
l'8 % è tanto, di solito danno molto meno
Ho messo 8% per semplificare il discorso. In realtà era il 4% a testa (avremmo dovuto essere in due). Stesso discorso per la caparra.
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