mercoledì 18 novembre 2009

Fine anche della prima revisione

La prima revisione della Fenice è terminata, e non so valutare ancora con quali risultati. Sta diventando un tour de force troppo stressante e non sono in grado di reggere una seconda revisione senza prima disintossicarmi dal mio stesso modo di scrivere.
Quindi, nonostante i buoni propositi, niente partecipazione al Battello a Vapore, sob. E poi diciamocelo: non è un libro adatto a un premio letterario. Ci sono tre sottotrame che non sono riuscito a chiudere e che per farlo necessitano di troppo spazio (due altri volumi, eh sì, sono di quelli a cui piace scrivere saghe). Poi non è un libro studiato per partecipare a un concorso. Sono dell'idea che quei libri debbano avere una sorta di ruffiana condiscendenza, tematiche sociali nella storyline principale o almeno in una delle secondarie (be' io ci ho infilato una famiglia clandestina ma non basta), e come ho detto precedentemente, non deve essere il primo libro di una saga in X volumi in cui nell'ultimo volume il bene si scontra col male e si viene a scoprire che il male non è così male, e il bene non è così benevolo, ecc.ecc.
Quindi, pur ritenendo questo premio molto importante (forse il più importante del genere), passo questa edizione e mi preparo alla prossima.

Dicevo, la prima revisione non è andata esattamente come volevo per vari motivi: fretta, poca concentrazione, e anche poche energie mentali. Eppure qualcosa di buono c'è. Innanzitutto pensavo che quelle 51.000 parole fossero insufficienti. Invece non ho dovuto aggiungere granché, a parte quelle descrizioni che tendo ad abbozzare nella prima stesura e che poi sostituisco con descrizioni migliori. Altre parti sono da sistemare meglio e lo farò con calma entro Natale.

Aggiornamento.
Ok, come non detto. Mi sono ritrovato il manoscritto sulla pennetta e ho iniziato a rileggerlo. Non male. Meglio del precedente senz'altro, e soprattutto più corto! Ho revisionato un paio di capitoli sul lavoro. Revisionare il proprio manoscritto al lavoro ti dà la straniante sensazione di venir pagato per scrivere, quando invece dovresti fare altro.
Quindi me la prenderò comoda sì, ma un capitolo al giorno lo voglio rileggere e in un mese quindi (28 giorni per l'esattezza), dovrei avere il manoscritto definitivo da affibbiare al mio primo lettore che mi urlerà contro ogni volta che trova un errore (è un editor mancato, glielo dico sempre).
Quindi ricapitolando: entro metà dicembre avrò finito la seconda revisione. Poi lascerò il manoscritto in altre mani e a quel punto spariranno anche virgole messe a caso e tempi discordanti. Nel frattempo riscriverò la lettera di presentazione e la sinossi, aggiungendo la nuova sottotrama e allegando l'esplicita richiesta del manoscritto completo, sempre che non si siano sbagliati. A questo ho deciso di aggiungere anche le sinossi del volume 2 e 3 (ma quelli parleranno di altri animali leggendari).
A gennaio il manoscritto partirà verso la Grande Casa Editrice che me lo ha richiesto. E a quel punto attenderò la risposta e tornerò a dedicarmi ai racconti e ai concorsi.

2 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Capisco lo stress da revisione ai fini di un invio ad editore...
Però in effetti é giusto. Una svista o un refuso hanno un impatto negativo terrificante.
P.S.: hai anche un lettore per le correzioni?

Mirco ha detto...

Sì ce l'ho. E' molto severa e riesce a trovare tutti i refusi. Un revisore di bozze nato. :D