lunedì 5 ottobre 2009

Nobel per la letteratura 2009: i pronostici


E' stata ufficializzata per l'otto novembre la data di assegnazione del nobel per la letteratura 2009.
Già da oggi l'Accademia svedese si riunisce per assegnare i premi minori (sono ironico, ma mica tanto).
Si parte dunque dal premio nobel per la medicina, domani il premio per la fisica, il sette la chimica, otto la letteratura, nove per la pace e il dodici verrà assegnato il premio nobel per l'economia.

Ma qui si parla di libri.
Quindi prendo in prestito una tabella pubblicata da booksblog.it contenente le scommesse dei bookmakers inglesi e noto che il favorito di quest'anno con un 4\1 è lo scrittore israeliano Amos Oz (per buona pace degli iraniani), seguito da Assia Djebar, scrittrice algerina.
Philip Roth, forse il più indicato per ricevere questo premio (da me almeno) è soltanto in quinta posizione con un 7\1.
Gli italiani? I favoriti secondo i bookmakers sono sempre due: Claudio Magris, autore tra l'altro di Microcosmi e che l'anno scorso era il superfavorito con un 3\1, quest'anno è dato 9\1 insieme a Antonio Tabucchi (Sostiene Pereira, Notturno indiano).


Nella tabella scorgo due tra i miei autori preferiti Thomas Pynchon e Don DeLillo esponenti del cosiddetto postmodernismo di cui alcuni intellettuali, tra cui Umberto Eco, discutono ammettendo i limiti della definizione e di come viene comunemente percepito in ambito filosofico e letterario. Ma questo è un altro discorso.
Non sempre l'Accademia Svedese premia le tendenza letterarie e se lo fa di solito è in ritardo, quando sono già storicizzate. Inoltre Pynchon è noto per la sua avversione a farsi vedere in pubblico e non andrebbe mai in Svezia a ritirare il premio.

L'assegnazione del nobel della letteratura ha i suoi rituali e tra questi c'è la fantomatica candidatura di Bob Dylan ogni anno dato per probabile vincitore dai giornali ma che in realtà tanto probabile non è. Sicuramente per i giornalisti è più facile parlare di Bob Dylan che ha una certa notorietà mediatica piuttosto che di Amos Oz o Don DeLillo. Una vittoria del genere, seppur meritata, servirebbe piuttosto a sdoganare una volta per tutte le capacità poetiche dei cantautori.

Non conosco i criteri con cui i famosi bookmakers inglese stilano queste classifiche e neanche quelli utilizzati dall'Accademia Reale Svedese per decidere i vincitori. Quello dei Nobel in fondo è un gioco divertente da seguire e un potente volano per le fortunate case editrici che si ritroveranno il vincitore in catalogo.
Speriamo almeno che non faccia la fine del Grinzane Cavour.

2 commenti:

Ariano Geta ha detto...

E' un premio strano il Nobel. In genere lo vincono comunque autori importanti, però capitano pure vincitori dimenticati e autori amatissimi puntualmente snobbati. Sicuramente c'é anche un po' di "politica" nell'assegnazione...

Mirco ha detto...

Come in tutto :-/