Di Peppe Fiore ho già parlato una volta riguardo al romanzo La futura classe dirigente e lo faccio di nuovo e volentieri. Alla fiera della piccola editoria di Roma ho trovato, forse fortunosamente, il libricino di racconti che dà il titolo a questo post. Il libro è edito dalla Coniglio Editore (collana Lemmings) ed è acquistabile su IBS. Di questa collana dovrei parlare a parte dato che è una fucina di talenti.
La bravura di Peppe Fiore viene qui confermata in una serie di racconti che fanno dell'assurdità delle situazioni in cui si cacciano i protagonisti il motivo che scatena la narrazione. L'assurdo è immerso in un quotidiano quasi minimalista e il più delle volte non ha una giustificazione dovuta a chissà quale redenzione o epifania. Così assistiamo alla rassegnata e allo stesso tempo felice nascita di un bambino bicefalo, a una scena di adulterio con complicazioni legate al vaginismo; vediamo un importante dirigente pulirsi le unghie e osservare Roma dall'alto, dal ventitreesimo piano di un palazzo, come se ne fosse il padrone, sventolando il suo coso e mostrando (al suo coso appunto) la città come farebbe il padre con un figlio per poi dirgli infine: “un giorno tutto questo sarà tuo”.
È inutile tentare di parlarvi di ognuno dei dodici racconti che compongono la raccolta perché alcuni sono brevissimi, forse soltanto 2/3.000 caratteri, quindi vi consiglio di comprarlo (costa appena 5 euro!) e farvi un'idea di cosa sia scrivere dei bei racconti brevi.
Non sempre chi è bravo nella stesura di romanzi mantiene poi lo stesso livello qualitativo nella narrazione breve. Peppe Fiore a quanto pare ci riesce a conferma di un talento che forse meriterebbe più visibilità, premi, o chissà cosa.
Il libro su IBS
lunedì 15 febbraio 2010
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