Potrà sembrare strano, ma la frase che dà il titolo a questa recensione è un'email ricevuta da Aldo Moscatelli, un piccolo editore che ha pubblicato (gratuitamente) un Ebook in cui ne ha per tutti: dagli esordienti alle case editrici, dai giornalisti ai librai.
Leggerlo, faticoso per chi non ha un lettore Ebook, è stata un'esperienza interessante. Interessanti sono le email degli esordienti, sempre più boriosi e convinti di aver scritto un capolavoro. Esordienti che quindi danno per certa la pubblicazione nonostante non sappiano neanche le basilari regole della grammatica.
Interessante inoltre è il rapporto tra piccole case editrici e critica sempre disposta, a detta di Moscatelli, a favoritismi verso amici e Grandi Case Editrici. Anche i librai fanno la loro parte preferendo gli istant book per le loro vetrine invece delle opere delle piccole case editrici.
L'ebook è il frutto dell'esperienza amara che l'autore di questo libro ha maturato sul campo. Nonostante qualche uscita populista è un libro che consiglio di leggere a tutti, soprattutto agli esordienti.
Leggetelo, fatevi una precisa idea del perché sia inutile pubblicare a pagamento. Fatevi un'idea sul perché non valga la pena partecipare a tutti i concorsi letterari che trovate su internet (ormai sono migliaia e molti di questi si pagano, e questo non è differente dall'editoria a pagamento).
Soprattutto, però, non rinunciate alla pubblicazione. Come è vero che c'è spazio per gli esordienti nelle piccole case editrici (e se siete bravi state sicuri che verrete cercati in una casa editrice più grande), è vero che c'è spazio anche nelle grandi (se proprio volete bruciare le tappe).
In questo Ebook manca, mi sembra, a favore di una corretta visione della situazione dell'editoria in Italia, il punto di vista dei grandi editori, manca l'idea che comunque i recensori scrivono articoli anche su piccole entità editoriali (basta cercare su internet), manca forse una certa obiettività a favore dell'esagerata esasperazione di chi, detta alla spicciola, ne ha piene le scatole.
E nonostante questo Moscatelli sembra comunque non voler mollare, per fortuna.
E in bocca al lupo.
Download gratuito del PDF:
http://www.casadeisognatori.com/le_invio_un_manoscritto.pdf
domenica 5 settembre 2010
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12 commenti:
Prima che faccio il download: non è che ha effetti depressivi sugli aspiranti scribacchini?
Non è del tutto avvilenti, soprattutto quando scrive dei limiti di certi esordienti boriosi :)
Scaricato, grazie per il link :-)
Lavoro da quattro anni come consulting commissioning editor per una casa editrice statunitense e posso ormai far mia la frase del replicante Roy "I’ve seen things you people wouldn’t believe", l'aspirante scrittore è davvero una bestiola difficile da gestire.
posso immaginare, anonimo!
Hai un blog molto interessante, scoperto oggi per caso iscrivendomi al forum su Dylan Dog.
Chiedo scusa per la modalità "anonimo" (problemi di login con google mail), mi chiamo Phil :-)
ciao Phil :) ci si legge anche su Cravenroad7.it allora!
Con piacere :-)
Appena tornato in Italia per un paio di mesi dopo quasi un decennio d'assenza quindi con Dylan sono rimasto molto ma molto indietro (al Roy che uploada sul mulo quasi tutto quello che pubblica la bonelli purtroppo DD non pare andargli a genio), vive ancora a Londra o... è "davvero" emigrato a New Orleans? ;-)
Leggendo questo tuo blog ho trovato molti topic per me (anche per deformazione professionale) interessantissimi, ti dispiace se pian piano ti inondo di commenti? :-D
Ciao, Phil
commenta pure :) Mi arrivano le notifiche e ti rispondo.
Il Dyd di New Orleans lasciamolo stare va!
Uhhhhh "sfidi" dunque un evil editor (e di quelli bastardi anche) ad aprire bocca qua dentro (angolo degli aspiranti scrittori o sbaglio? :-) sul truce mondo del libresco mercimonio?
In Italia no idea come funzionino certe cose, negli States... puro manicomio in perfetto stile Mad Men (presente il tf?).
Sclavi che fa, ancora rintanato nell'antro a giocare all'aspirante zombie?
A modo mio ero e rimango un suo grande fan, fui perfino uno dei pochi che non solo acquistò (fummo in 3000 se non sbaglio, tonfo commerciale clamoroso) ma perfino gradì il suo "famigerato" Non è successo niente.
Il mio nick sul forum è Harpo75 :-)
Mad Men è un piccolo capolavoro :)
Sarebbe interessante sapere da te come funziona l'editoria in USA. Tendiamo a idealizzare tutto. Sai...l'erba del vicino...
Se ti si presentasse uno che ti dice d'avere chiaro come funziona lì l'editoria (e... anche l'America in generale) non credo sarebbe azzardato supporre d'essere incappato in un mitomane o in idiota totale (presente quelli che con una vacanzetta di 6 giorni a Londra credono di meritare il titolo di british ad honorem) :-)
Posso esprimere solo mere e soggettive (molto) opinioni sul mio orticello (se t'interessa no problem a dirti su piazza un po' meno pubblica di questa per chi lavoro :-) ovvero il settore non glorioso (ma... profittevole) degli "airport novel" che se il pubblico sapesse come (e da chi) "davvero" vengono "prodotti" (più che "scritti") beh...
Stessa regola dei ristoranti: se vuoi gustarti la cena non visitare la cucina ;-)
Ho già citato Mad Men, ti consiglio anche Bored to death (ma no idea se questo tf sia ancora andato in onda in ita), solo i profani possono pensare che si tratti d'una parodia surreale e lisergica del mondo dell'editoria: no, là dentro è davvero pieno di tipi matti in quella maniera :-)))
Bored to death è andato in onda ma ancora non l'ho visto. Seguirò il tuo consiglio :)
Degli airport novel non so nulla.
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