domenica 20 marzo 2011

Aiutiamo il Giappone

Anch'io come Daniela mi ero riproposto di non parlare di questioni di politica o di cronaca. Quando l'ho fatto, l'ho fatto tra le righe, reinterpretando un libro alla luce dei fatti di attualità oppure, come nel caso del terremoto a L'Aquila, con un breve racconto.
In questo caso ciò che è successo in Giappone va al di là della normale comprensione. Inutile ricercare il significato di una catastrofe del genere, è intuili porsi questo problema perché, sono fatalista e lo ammetto, non ha soluzione se non nell'ineluttabilità.
La cronaca poi non aiuta a seguire meglio le vicende. I giornali stanno fomentando un clima post-apocalittico che, sospiro nel dirlo, ricorda alcuni dei più begli anime che lo stesso Giappone ha prodotto e che non pensavo potessero tornare d'attualità. Chi ha visto Nausicaa nella valle del vento, Ken il guerriero o lo struggente Una tomba per le lucciole conosce la difficoltà che ha questo popolo a rapportarsi con il proprio passato, diviso tra angoscia e rimorso. Gli stessi extraterrestri che si ostinano a invadere la terra iniziando proprio dal Giappone non sono, a mio parere, che la rappresentazione del loro lato oscuro, quello che li ha portati in guerra a fianco delle potenze nazi-fasciste e che ancora oggi stanno cercando di elaborare. Senza dimenticare che il male si nasconde anche nel bene e si può essere dei o demoni allo stesso tempo: concetto espresso con efficacia da Go Nagai che decise di chiamare il suo primo robot proprio Mazinga (da Majin: dio-demone). E anche se i giapponesi hanno trovato nell'operosità e nell'ingegno un modo per migliorarsi, riuscendoci dignitosamente, stavolta non è bastato.
Bisogna aiutarli.
Per farlo Daniela nel suo blog suggerisce una serie di link utili. Esistono tanti modi: innanzitutto informandovi nei posti giusti, poi, se potete, donando qualcosa a organizzazioni come Save the Children o Medici senza frontiere.
Questo è il link:
http://meandwriting.blogspot.com/2011/03/della-terra-e-delle-azioni-utili.html

Sempre su segnalazione di Daniela, che ringrazio ancora per la fedeltà alla Fenice di carta, linko il blog della scrittrice Lara Manni da poco tornata in libreria con Sopdet. La stella della morte (Fazi Editore), seguito di Esbat di cui ho già parlato in passato e che deve molto alla cultura giapponese.
L'idea di Lara è di aiutare il Giappone creando un blog di racconti in cui parteciperanno sia scrittori già affermati (leggo i nomi di GL D'Andrea e Francesco Falconi), sia inediti.
Il blog verrà aperto a giorni e lo segnalerò volentieri. Per adesso vi linko il post che lancia l'iniziativa e vi invito a seguirlo per ulteriori sviluppi.
http://laramanni.wordpress.com/2011/03/18/scrittori-per-il-giappone-e-noi/

Da bravo nerd (ma neanche tanto, c'è di peggio), dedico al Giappone questa bella, meravigliosa canzone che fa da chiusura a uno degli anime robotici più tristi mai realizzati. Zambot 3 è stato l'unico robot a farmi uscire lacrime.

1 commento:

Ariano Geta ha detto...

Concordo, per me è come se il terremoto avesse distrutto una parte del mio immaginario.