martedì 8 marzo 2011

Le bambine di Astrid Lindgren, tra le altre cose

Per l'otto marzo vi lascio due citazioni riguardanti le donne e le bambine nei libri per l'infanzia. Sull'argomento sono stati scritti anche saggi, evito quindi di dire cose già dette e in maniera peggiore. Al riguardo consiglio tra gli altri Le voci segrete. Itinerari di iniziazione al femminile nell'opera di Bianca Pitzorno di Mirca Cassella (ed. Mondadori).
Credo che queste due citazioni possano in qualche modo sintetizzare il miglioramento della figura femminile nei libri per l'infanzia. Ho maturato delle convinzioni un po' dure su certi classici: sono convinto che alcuni abbiamo fatto il loro tempo e non possano essere letti se non contestualizzati. I pattini d'argento è uno di questi; altri due libri che non darei da leggere a un ragazzo se non con un'opportuna preparazione contestuale sono Cuore di Edmondo De Amicis e La guerra dei bottoni di Louis Pergaud. Poi ce sono altri che farei leggere senza problemi, come ad esempio: Le avventure di Tom Sawyer, Il libro della giungla o Il corsaro nero. Lascerei ai ragazzi la gioia di scoprire la bellezza dell'avventura e l'universalità della buona scrittura. Inoltre di romanzi per ragazzi adesso se ne producono tanti e di ottimo livello, con grandi potenzialità educative e intrattenitive. E' inutile, a mio parere, rispolverare classici obsoleti.

Questa è l'idea che ha Mary Mapes Dodge delle donne. Il seguente brano è tratto dal suo libro più famoso, I pattini d'argento, pubblicato nel 1865, nella traduzione di Alessandra Lavagnino (Giunti Editore).
E' la mamma che parla alla piccola Gretel:


"E ricorda, quando sarai sposata (ma è ancora presto per pensare a questo) che opporsi non servirà a nulla. Gli uomini li si vince con l'obbedienza e con l'umiltà.  'La moglie remissiva è la padrona del marito' ..."




La seguente invece, è una citazione di Astrid Lindgren, l'autrice di Pippi Calzelunghe. Mi scuso se non cito la fonte: è una fotocopia che ho preso non so dove, forse da un'introduzione o da un saggio.


"Quando ripenso analiticamente alle bambine dei miei libri, vedo che quasi tutte sono riuscite indipendenti, coraggiose, piene di energia, effettivamente più dei maschi che pure ho rappresentato nei miei racconti. Un critico letterario ha osservato che questo dipendeva forse dai modelli che avevo davanti quando ero bambina. Io sono figlia di contadini e sono cresciuta in un ambiente dove le donne non erano piccole e deboli appendici degli uomini, ma erano pari a loro, pienamente, e forti ed energiche. Lo stesso studioso rileva che se nei miei libri c'è qualcuno che fa un po' pena, quello è certamente il maschio. Le mie bambine non fanno mai pena, se la cavano sempre, son forti e agili, si arrampicano sugli alberi, saltano da grandi altezze. Non ho potuto farci niente, io. Non sono io che decido come dovranno essere le mie bambine. Loro fanno come vogliono, e  io mi ci devo adattare."
Fortunatamente i tempi sono cambiati.

2 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Tempo fa ho sentito che proprio per la carica "anarchica" dei suoi bambini, in alcuni paesi i libri della Lindgren sono sconsigliati perchè giudicati "non educativi"...

Mirco ha detto...

Appunto. Qua in Italia si conosce poco della Lindgren. Pippi Calzelunghe deve la sua fama più pr il telefilm che per il libro.
Riporterò appena lo trovo un rticolo sulle differenze tra Pinocchio e Pippi Calzelunghe.