Non volevo parlare di questo libro per due motivi: il primo è che non sono un educatore e non essendolo con molta probabilità mi mancano gli strumenti per capirlo a fondo. Il secondo è che non è un romanzo, né una raccolta di racconti. Il terzo, (ah, avevo detto due...) è che non è reperibile da anni e ho avuto la fortuna di trovarlo nei soliti scaffali dedicati ai remainders e all'usato. Infatti la mia è la seconda edizione, anno 1974. L'anno in cui sono nato, tra l'altro.
Insieme è composto dai giornalini di classe che hanno costituito una parte importante del programma di una quinta elementare di Vho di Piadena nell'anno scolastico 1972/73. Il maestro di questa classe era ovviamente Mario Lodi, autore, sempre insieme ai suoi alunni (insieme è una parola chiave del modo di pensare la didattica del maestro), anche di Cipì di cui vi ho parlato tempo fa.
In realtà non volevo neanche leggerlo questo tomo di 400 pagine, non tutto almeno. Poi quando mi sono accorto che i resoconti giornalieri di fatti di cronaca di allora, che oggi sono storia, erano interessanti, allora ho continuato. Ho vissuto come se stessi leggendo un quotidiano le vicende della guerra in Vietnam fino agli accordi di pace del 1973. La strage di Monaco, avvenuta nell'estate 1972, che ha dato spunti di riflessione sulla questione mediorientale. Ho vissuto attraverso gli occhi dei bambini della quinta elementare le ragioni dei numerosi scioperi, la rabbia contro il "padrone" capitalista e oppressivo, quando si parlava ancora di lotta di classe, di morti bianche (1), e i sindacati servivano veramente a qualcosa. Inoltre sul giornalino sono state pubblicate lettere di Gianni Rodari, Giulio Andreotti (allora ministro degli esteri credo); si parla inoltre di un certo Roberto Denti che aveva aperto da poco la Libreria dei ragazzi a Milano, e molto altro. Interessanti gli approfondimenti didattici e una storia di Gesù rivisitata e modernizzata tant'è che alla fine, invece di essere crocifisso, viene scaraventato giù da una finestra come l'anarchico Giuseppe Pinelli (2).
Tutta l'atmosfera dei primi anni '70 è racchiusa in questo libro. Mi chiedo allora perché non è possibile pubblicarne uno ogni tanto. Ogni generazione di studenti delle elementari (primarie) dovrebbero scrivere il proprio giornale, il proprio libro di storia, una storia scritta dal punto di vista dei bambini.
I 135 giornalini della quinta elementare sono preceduti da un'ampia introduzione di Mario Lodi che spiega, in maniera chiara e dettagliata, il lavoro svolto.
(1). In molti erano figli di operai e le questioni lavorative dei propri genitori erano chiaramente molto sentite dai bambini che le introiettavano alla stregua delle parabole del vangelo. Probabilmente se ne parlava molto in famiglia, forse a tavola, chissà... Allora la fabbrica era luogo di rivendicazione dei propri diritti, non soltanto un luogo passivo in cui lavorare soltanto. Le morti bianche erano numerose, molto più di adesso. La differenza è che allora gli operai si facevano sentire e il "padrone" era costretto a migliorare le loro condizioni lavorative.
(2). Questi episodi sono raccolti nel libriccino Gesù oggi della Gabrielli Editori.
martedì 5 luglio 2011
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3 commenti:
Oggi i giornalini di classe sono pubblicati sui siti delle scuole.
non avevo proprio pensato al web :/
proverò a fare una ricerca e vedere come sono
Direi uno di quei rari casi in cui, con il tempo, un libro acquista valore e diventa ancora più interessante.
Hai fatto bene a parlarne, ciao!
Simone
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