Gli intellettuali lanciano un grido d'allarme molto sentito: la creatività sta morendo.
Penso che a questo punto bisognerà staccare la spina e assoldare quel famoso manipolo di scimmie in grado di scrivere una commedia teatrale degna di Shakespeare.
Le forme di creatività alternativa non mi convincono fino in fondo. Seguendo vari blog mi accorgo di quanta cura ci sia dietro certi post. E questo è creativo. C'è chi posta ogni giorno un articolo accurato, documentato, su argomenti di non facile lettura e non sempre "commerciali", e in questo senso per "commerciali" intendo che portano ad alzare il numero delle visite.
Non faccio nomi o link, anche perché in alcuni casi non mi sono neanche tanto simpatici e dai loro blog (che leggo ogni giorno) non vado certamente a elemosinare un commento o un link. Mi accorgo però che dietro a questi blog ci sono persone colte e intelligenti, più colte e intelligenti di quanto dovrebbero essere se teniamo conto della qualità delle nostre scuole e delle nostre università. Infatti sono autodidatti. Sono persone che se non fossero (costrette o per scelta) chiuse nel girone della blogosfera potrebbero partecipare ad un dibattito culturale più ampio in grado di alimentare lo spunto creativo e dare quindi nuovi stimoli.
Così non è perché in tempo di crisi le élite si fanno più chiuse, più aggressive e autoreferenziali e lasciano fuori questo randagismo culturale che rischia prima o poi di scomparire del tutto. Anche la blogosfera a suo modo rappresenta una fuga di cervelli. Cervelli persi in un mare di inutili discussioni sui vampiri.
Per quanto riguarda la mia inutile creatività vi informo che a giorni metterò online la versione Ebook del racconto lungo L'ultima stagione. E' già stato impaginato, editato, e ho creato una specie di copertina utilizzando un quadro di Edward Hopper e tutte quelle altre cose che piacciono tanto, come i vampiri di cui sopra. Dopo di quello proverò a raccogliere tutti i racconti da me scritti e fare un secondo Ebook.
Contemporaneamente a questo ne metterò online altri due o tre, più brevi e semplici, con storie per bambini. Tra di essi ce ne sarà uno sul tema della morte, tema che ho affrontato elencando (più che recensendo) alcuni libricini fino a qualche settimana fa. Il titolo ve lo anticipo subito: "Una storia che se ne va". Se poi c'è un disegnatore che mi sta leggendo può contattarmi, gli farò avere il manoscritto per illustrarlo. In questo caso si potrebbe anche tentare una pubblicazione cartacea.
venerdì 3 settembre 2010
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7 commenti:
Ciao, da qualche giorno raccolgo sul mio blog links da cui è possibile scaricare ebook gratis. Visto che mancavi all'appello, ho pensato di aggiungere la tua pagina dei racconti alla lista.
Spero possa farti piacere.
Quanto alla creatività... secondo me non è morta, però la si cerca nei posti sbagliati. Come dici tu, l'underground culturale è fervidissimo e produttivo (vedi blog e quant'altro). E' il mondo commerciale che è cieco e non lo nota. :/
Grazie Glauco!
Il fatto è che quando il mondo commerciale si è accorto dei blog lo ha fatto snaturandolo. A questo punto non so se questi due mondi possano veramente incontrarsi.
Non so se c'entri molto col tuo post, però stavo notando i trailer dei film in uscita: "Karate Kid" e "Nightmare" sono i più pubblicizzati... siamo tornati negli anni '80? E' proprio così difficile avere nuove idee?
E' pertinente invece e fa capire anche che le industrie cinematografiche preferiscono non rischiare e riutilizzare vecchie idee invece di proporne nuove. Non andrò mai a vedere remake di questo genere :-/
Immagino (spero) che non parli di me, visto che il tuo link mi pare di averlo... e soprattutto visto che aggiorno il blog una volta ogni morte di papa! ^^
Io tutta questa cultura in tanti blog non ce la vedo. In alcuni sì, c'è gente che è effettivamente preparata o che per lo meno studia e si documenta. Altri si danno solo un sacco di arie oppure dicono semplicemente banalità "prese" da cose lette o viste in TV e rigirate senza alcun filtro personale.
Detto questo, credo che internet non sia il luogo più adatto per fare cultura e per comunicare. Come del resto hai appena detto tu, livelli di preparazione (o supponenza) analoghi in altri media hanno una visibilità centinaia di volte maggiore. Ovviamente non per il media in sé, ma per la pubblicità e gli interessi che gli ruotano attorno.
Se uno ha davvero qualcosa da dire, o ritiene di averlo (cosa che può essere equivalente), dovrebbe comunque cercare di rientrare in un canale "tradizionale". Poi sulla rete si fanno comunque tante cose, ma bisogna davvero saperci fare.
Simone
@ Ariano: ti sei scordato Tron (3d), Shreck 4... e sicuro qualcuno me lo scordo anche io.
Simone
No, no, non sei tu Simone, anzi sei tra i pochi che vorrei anche vedere dal vivo. I blog di cui parlo in effetti non sono tanti, ma ci sono e sono ben tenuti. Quelli superficiali li vedo e li rimuovo dalla memoria un attimo dopo (e magari fanno centinaia di accessi al giorno, guarda un po').
E ti do ragione quando dici che bisogna passare per i canali tradizionali. Lo stesso vale per gli Ebook: chi ha già pubblicato su carta avrà un suo pubblico anche in rete.
Shrek 4 è un sequel più che un remake (che non vedrò perché da me lo danno soltanto in 3D), mentre Tron in 3D invece potrebbe avere un suo perché, ma non sono sicuro che andrò a vederlo.
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