sabato 7 agosto 2010

Ebook: rassegna(ta) stampa

Vi linko un po' di articoli e post riguardanti gli Ebook e la questione "Andrew Wylie". Immagino che li conosciate già. Spero che vi facciate un'idea migliore della mia: sono troppo pessimista, ma non parlo da lettore stavolta, parlo da informatico; in questo senso vedo poca voglia di liberare la cultura e la tecnologia e vedo un maggiore irrigidimento sulla questione del controllo delle informazioni e sul copyright. Io personalmente non sono disposto a farmi tracciare o a comprare un hardware di cui non posso controllare nulla.
Dicono che le case editrici faranno la fine di quelle discografiche a causa della pirateria. Non credo neanche a questo: troveranno un modo per sopravvivere.
Uno degli ultimi cd che ho comprato è stato Load dei Metallica. Ero un fan dei Metallica e lo sono stato fino a che non hanno iniziato una feroce campagna contro Napster. Credo di averlo sentito una volta sola. Ho speso tanti soldi per un cd bruttissimo, sicuramente non ai livelli di ...And justice for all o Ride the lightning. Con i libri mi è capitato raramente anche perché se non sono sicuro della qualità di un libro lo prendo in biblioteca e poi se mi è piaciuto lo compro. Questo lo farò finché sarà possibile prendere in prestito dei libri. Chissà fino a quando. Chissà.

Buon fine settimana.

Panorama: gli ebook uccideranno gli editori.
Il fatto quotidiano: che fine faranno i libri?
Stylecafé: lettor Jack Sparrow, prego
31ottobre: Iva, libri ed ebook
Lipperatura: chi legge, chi scrive

2 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Indubbiamente però è un problema complesso.
Da un lato ammetto che anch'io sono il primo a utilizzare il web per ottenere cose gratuitamente... però moltiplicato per milioni di persone significa che un certo cantante, o film, o uno scrittore piratato digitalmente rischia di perdere un bel po' di vendite... Insomma, è una situazione delicata.
Magari trovo che la SIAE sia troppo ladra, questo si. Le loro percentuali sono assurde.

Mirco ha detto...

Ci sono aziende software che vivono regalando i loro prodotti gratuitamente. Non capisco perché modelli del genere non possono essere applicati in altri campi.