mercoledì 26 ottobre 2011

Dell'importanza di un nome, di Beatrice Masini

Ci sono personaggi talmente ben caratterizzati che ti viene voglia di conoscerli a fondo, come se fossero reali. Ma non esistono biografie, non esiste una documentazione sulla loro infanzia, sul loro passato. Dobbiamo quindi accontentarci di ciò che ci viene detto dall'autore e immaginare ciò che invece non viene detto.
Da questi presupposti Il giornalino ha pubblicato, in agosto, quattro brevi storie dedicate a quattro famosi "cattivi" della letteratura per l'infanzia. Sono la signorina Rottermeir, lo sceriffo di Notthingam, James Moriarty e Crudelia De Mon.
Potremmo anche chiamarle fan fiction d'autore dati i nomi coinvolti: Beatrice Masini, Lodovica Cima, Guido Sgardoli e Giuseppe Ramello.
Beatrice Masini ha scritto della signorina Rottermeir, l'acida e compassata istitutrice della piccola Clara in Heidi. Il libro di Johanna Spyri ha avuto fortune alterne, e forse sarebbe uno di quei classici dimenticati se fosse stato riportato alla notorietà dall'anime incluso nel World Masterpiece Theatre. Questo fortunato cartone, la cui sigla vendette tanto e diede la notorietà a Elisabetta Viviani (che tra l'altro sarà ospite a Lucca Comics, pioggia permettendo), è stato diretto da Isao Takahata mentre Hayao Miyazaki ha realizzato i layout. Il cuore dello studio Ghibli, insomma.
Ci siamo chiesti un po' tutti cosa avesse portato la signorina Rottermeier ad essere così antipatica e severa. La Masini ha evitato la via facile dell'infanzia intristita dalla povertà e dai maltrattamenti e ci ha descritto una piccola Alanza (questo è il suo nome secondo la scrittrice) profondamente sola a causa di un padre che l'ha sempre ignorata e lasciata a se stessa. Probabilmente ignorarla è stato il suo modo di maltrattarla e odiarla. Sua moglie è morta dopo il parto e forse questo non gliel'ha mai perdonato.
La piccola Alanza quindi viene mandata in una specie di collegio femminile con una istitutrice che dir severa è poco. E qui rivediamo in questa persona adulta ciò che diventerà lei da grande. Infatti, in mancanza di altre figure di riferimento, Alanza diventerà come lei, dura e arcigna, portata ad un cinismo sottilmente cattivo. Alanza, una volta deceduta Madame Merle, erediterà il collegio e continuerà il suo lavoro. Il libriccino si ferma qui, non racconta di come la Rottermeier sia entrata in casa Sesaman.
Manca forse soltanto il motivo per cui  la Rottermeier, oltre ad essere severa e a volte ingiustificatamente cattiva, è anche molto apprensiva con Clara, tant'è che lei stessa potrebbe essere la causa della sua infermità. Sia nell'anime che nel libro non si specifica cosa Clara possa avere. Viene da pensare che la sua paralisi sia una questione psicosomatica e certamente un'istitutrice come la Rottermeier non ha giovato alla sua guarigione. Nel romanzo Clara riprende l'uso delle gambe grazie ad Heidi, poco a poco, complice anche Peter (nel romanzo non è così simpatico come nell'anime) che per gelosia fa cadere la carrozzina in un burrone.
Questi libricini possono essere richiesti come arretrati alì Il Giornalino.
Mi sta venendo voglia di fare lo stesso. Di personaggi interessanti e poco approfonditi ce ne sono tanti, non necessariamente cattivi, come lo stesso nonno di Heidi che nel romanzo lascia intendere che abbia fatto qualcosa di brutto nel suo passato, o anche Vitalis, il vecchio viandante dal glorioso passato di cantante d'opera a cui fu affidato Remì. Voi quale personaggio scegliereste? Non ditemi Darth Vader!

2 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Questi esperimenti letterari sono sempre interessanti.
Come sai io non sono particolarmente appassionato di letteratura per ragazzi (non la leggevo... nemmeno da ragazzo ;-) però trovo deliziosi i due libri su Alice, e mi piacerebbe sapere perchè la Regina di Cuori è così scontrosa.

Mirco ha detto...

potresti inventare tu il perché :)
E' un ottimo esercizio di scrittura in periodi di carenza di idee