lunedì 17 ottobre 2011

ed eventuali

Sto leggendo poco in questo periodo, per questo motivo il blog non è molto aggiornato. Questa estate credo di aver letto parecchio, ma nessuno dei libri terminati mi ha dato spunto per un post, una riflessione o una qualsiasi altra scusa buona per aggiornare questo piccolo angolo di rete.
A dir la verità neanche adesso ho molto da dire. Sto finendo Anna dai capelli rossi, tra gli altri. Un bel libro con dei bei personaggi. La Montgomery sa come caratterizzarli ed è difficile quindi non affezionarsi ad Anna, Marilla e Mattew. Non capisco perché ci tenga a specificare che sono conservatori e fervidi credenti, la seconda cosa non mi stupisce visto il periodo, ma a parte questo non ho trovato difetti, non ancora. Leggerò le ultime 70 pagine oggi e lo riporrò  tra i classici dell'infanzia. Ah, ecco, devo smettere di leggere libri per l'infanzia perché ormai la libreria dedicata è piena. Sigh.
Il secondo libro in lettura è Se una notte d'inverno un viaggiatore. A Roma si dice che "me lo sto spizzando". Lo leggo con molta calma, rileggo intere pagine. Non ho fretta di finirlo, ho fretta semmai di capirne e carpirne lo stile, rubare gli attrezzi del mestiere. Calvino stupisce ogni volta per la sua bravura. Non è scontato pensarlo. Mi stupisce anche come questo autore possa aver influenzato anche i grandi romanzieri americani che non di rado lo citano come uno tra gli autori preferiti. Il succo della postmodernità è stato spremuto anche qui in Italia, paese che, a guardarlo adesso, sembra non avere più stimoli culturali, sembra non poter offrire niente al mondo.
Con Calvino l'Italia era al centro di un dibattito che ha coinvolto molti grandi scrittori, e questo lo si deve alla casa editrice Einaudi.
Leggendo questo libro, che era tra i classici che mi vergognavo di non aver letto, ritrovo quindi tutto il mondo di Paul Auster. La metanarrativa, la casualità labirintica del nostro destino, c'è molto di ciò che il grande scrittore di Brooklyn ha scritto.
Con Calvino l'Italia ha dato molto al mondo. Adesso cosa ancora può offrire? Vogliamo dare la colpa alla crisi se non ci sono talenti? O vogliamo dare la colpa a chi non è in grado di scoprirli?

2 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Confesso che Calvino é uno dei (tanti) classici moderni che mi mancano. Ho iniziato col piede sbagliato, probabilmente: sulla mia antologia scolastica c'era un racconto tratto dalle "Cosmicomiche", francamente penoso, e questo mi ha scoraggiato dall'approfondire l'autore. Magari potrei fare un altro tentativo.

Mirco ha detto...

Nooo devi leggerlo! Comincia dalla trilogia, poi le fiabe, provale. Alla fine lasci magari Se una notte d'inverno un viaggiatore e Le città invisibili che sono un po' meno immediate.