domenica 18 dicembre 2011

Il problema della lista EAP del writer's dream

Saprete senz'altro cos'è il Writer's Dream: è un forum di appassionati di scrittura e lettura che nel corso di questi anni si è preso l'ingrato compito di stilare una precisa lista di editori a pagamento.
Cosa sono gli editori a pagamento? Sono quella sottospecie di stampatori che ti chiedono soldi per pubblicare un libro. In alcuni casi ti promettono servizi che poi nella realtà dei fatti non avvengono, come la pubblicizzazione del manoscritto e la distribuzione, due aspetti fondamentali  perché nel marketing vale sempre una regola semplice: se il prodotto non ha visibilità sul mercato, non esiste.
Recentemente il sito del WD ha deciso di cancellare la lista per le tante ed opprimenti minacce legali che stanno ricevendo e che gli amministratori non sono in grado di gestire, sia a livello economico sia a livello psicologico. Presumo che i motivi siano questi.
Perdere quella lista significa perdere un punto di riferimento importante per tutti noi che amiamo leggere libri, e tutti coloro che amano scriverli, bene o male, quello non ha importanza in fondo.
Ci ha pensato Loredana Lipperini a ripubblicarla sul suo blog. La stessa lista è stata pubblicata anche su altri blog tra cui Uomo in polvere.
E' importante condividerla, vero, ma la lista del Writer's Dream non è come un file in HD di un film che metti in sharing e te lo dimentichi. E' un file che va periodicamente aggiornato e rivalutato, che subisce un'obsolescenza dovuta a tanti fattori: case editrici che chiudono, case editrici a pagamento che illuminate sulla via di Damasco cambiano idea e decidono di diventare normali, case editrici "normali" che illuminate dai soldi decidono di diventare a pagamento, case editrici ormai sbugiardate che cambiano ragione sociale, ecc.. ecc..
Chi si prenderà la briga di aggiornare quella lista? Rischiamo di avere duecento liste differenti aggiornate in maniera differente. Purtroppo ritengo per un progetto simile ci voglia una persona o un gruppo di persone, anonime o meno, che si prendano la briga di coordinare questi aggiornamenti dando un numero progressivo o una data alla lista più aggiornata.
Altrimenti tutto questo sarà inutile e le case editrici a pagamento avranno vinto.

11 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Speriamo che venga aggiornata, però - detto fra noi - : il WD non mi ispira più tanta fiducia: concorsi con iscrizione a pagamento, atteggiamenti troppo "so tutto io"... non so che dire, non mi ispirano più.

Mirco ha detto...

Le iniziative a pagamento del WD non interessano neanche a me e soprattutto non le consiglio a nessuno. Non perché sono loro, perché pagare per avere una consulenza su un manoscritto o un editing è assolutamente inutile. Tanto sarà l'editor interessato a dirti cosa cambiare e come. Lo stesso vale per la famosa Gamberetta che si fa pagare le consulenze. Soldi sprecati in entrambi i casi.

Simone ha detto...

A me tutta questa polemica sugli editori a pagamento non ha mai troppo convinto: credo sia importante informare gli autori di cosa si rischia a pubblicare in un certo modo, ma poi ognuno sceglierà quello che preferisce senza - secondo me - bisogno di liste o elenchi che non fanno una bellissima impressione.

Simone

Anonimo ha detto...

Concordo sull’idea di informare sulle case editrici perché ce n’è grande bisogno, però l’informazione andrebbe fatta fornendo dettagli utili sul modo di lavorare di ogni singolo editore e non stilando delle liste in forma assoluta su tutti; ciò è difficile, anche perché stare dietro a centinaia di editori, anche se venissero “monitorati” tutti quanti da un’equipe di esperti del settore, sarebbe un lavoro continuo e faticosissimo. Inoltre il discriminante del pagamento oggi non funziona e non credo sia l’editoria a pagamento il vero problema della crisi di questo settore in Italia; problemi più grossi sono la distribuzione, la schiacciante concorrenza dei colossi, e così via. Così come si presentano oggi, le liste di Writer’s Dream sono solo deleterie perché mischiano di tutto un po’, non tengono conto di fattori importanti, e in esse si utilizzano criteri soggettivi e non obiettivi, anche perché non è vero che WD ha informazioni su tutti gli editori di prima mano che ha elencato. Vorrei evidenziare inoltre che stiamo parlando di liste che sono state stilate sul forum di Writer’s Dream a gennaio 2009 dallo staff di una casa editrice, e non solo da Writer’s Dream; il WD stesso ha fornito a più riprese informazioni errate e diffamatorie, opera spesso mediante censura e manipolazione delle informazioni, quindi questa diffusione, se in teoria può essere anche accettabile, in pratica è solo un gravissimo danno all’informazione.

Mirco ha detto...

@Simone, non solo liste di proscrizione, sono informative. Secondo me sono utili perché fanno perdere meno tempo e ti aiutano a selezionare gli editori.
Ognuno sceglie quello che vuole fare, infatti, io personalmente sconsiglio sempre gli EAP. Sai benissimo poi che tra questi ci sono quelli che si comportano bene (cioé fanno quello per cui sono pagati) e quelli che ti promettono mille cose e non ne fanno neanche una. Poi ci sono quelli che denunciano chi dice che sono a pagamento quando è vero, come se fosse una colpa (coscienza sporca?).
E' come se l'unicef mi denunciasse perché dico che aiuta i bambini.
C'è tanto malaffare in questo settore, troppo. A chi vuole stamparsi il proprio manoscritto ho sempre consigliato lulu.com
Stampi e via.

Mirco ha detto...

@Anonimo. Hai perfettamente ragione. Non discuto sulla qualità delle informazioni del WD perché non sono informato sulle singole case editrici. Anche il fatto che ci sia stata censura e diffamazione è da dimostrare.
Sono affari loro.
Il principio generale è: facciamo informazione, diciamo che pagare per pubblicare non serve a nulla a meno che non vuoi regalare le tue 50 copie agli amici.
Per questo non pubblico la lista. Dovrei controllare uno per uno le case editrici e aggiornare periodicamente il loro status.
Impossibile.
Anche il solo criterio di pagare per pubblicare non è sufficiente, per me.
Se qualcuno decidesse di pubblicare qualcosa di mio (gratis) ma senza editing, mi rifiuterei.

Mirco ha detto...

Dimenticavo di dire una cosa: a me la lista serve come lettore: se compro un libro voglio sapere come è stato pubblicato.
Per questo alla fiera di Roma ho comprato un solo libro.

Anonimo ha detto...

http://lucioangelini.wordpress.com/2011/12/27/le-sei-vocazioni-di-loredana-lipperini/

Mirco ha detto...

La sesta categoria è offtopic e riguarda loro. Per quanto mi riguarda la Lipperini ha tutta la mia solidarietà, e quell'articolo non è che un modo per sviare l'attenzione sulla questione principale.

Luca ha detto...

Una volta ero un utente registrato al Writer's dream, ma adesso non voglio più saperne e sono molto deluso. Nelle loro liste sono considerate a pagamento alcune case editrici che in realtà sono a doppio binario, questo solo perché quando hanno contattato il direttore editoriale, lui ha affermato che "in genere" agli esordienti viene richiesto l'acquisto di un certo numero di copie, ma quel "in genere" non significa che lo fanno con tutti, infatti io con quella casa editrice non ho pagato. Un'altra casa editrice ha chiesto contributi a tutti gli autori tranne uno, e per questo è stata spostata nelle case editrici a doppio binario, anche a fronte del fatto che è una casa editrice ben distribuita. un'altra casa editriche che notoriamente non paga i diritti d'autore era spostata da free a doppio binario, ma poi il direttore, amico tra l'altro della Rando ha protestato sottolineando che la sua casa editrice è seria, e quindi è stata rimessa nella lista fee. Ma il non pagare i diritti d'autore, non è anche questa una forma di contributo? Perché se pubblicare a pagamento è come se l'idraulico venisse a casa tua dicendo "Ti pago se mi fai riparare il tubo", non pagare i diritti d'autore è come dire "riparami il tubo che tanto poi non ti pago". Nessuno mette in dubbio la serietà della casa editrice in questione, ma da quel che ho capito il criterio di valutazione si basava non sulla questione di serietà o meno, ma sul fatto che le case editrici chiedessero un contributo o meno. Nel sito molte volte si è usato un linguaggio sprezzante nei confronti degli autori che hanno pubblicato a pagamento,mentre si venerano letteralmente le grandi case editrici, forse perché la Mondadori pubblica solo prodotti qualitativamente validi? Siamo proprio sicuri che è così? Ma a parte questo, ci sono commenti veramente sprezzanti, senza rispetto per le persone. Se uno vuole pubblicare a pagamento, che diritto ho io dei considerarlo un autore di serie B senza aver nemmeno letto il suo libro? Forse mi ritengo meglio di lui? Alla faccia dell'umiltà.
Un tempo Linda Rando si pronunciava non favorevole all'autopubblicazione, adesso che anche loro hanno aperto un POD, ecco che l'autore che decide di autopubblicarsi è considerato migliore di colui che pubblica a pagamento, dimenticando che, l'autopubblicazione è comunque una forma di pagamento, di cifre inferiori sicuramente ma comunque di pagamento, oltre al fatto che anche chi si autopubblica passa ancor di meno sotto il filtro di un editore e spesso non viene fatto alcun editing. Avrei tante tante cose da dire, ma è bene che mi fermi qui, potrei scrivere un libro su tutto questo, anzi, quasi quasi vi faccio proprio un pensierino..

Anonimo ha detto...

Credo che per quanto riguarda le liste di writer's dream questo blog dia un'idea molto esaustiva. Io me lo sono guardato un po' tutto e... Non ho parole, davvero! http://editoriaedintorni.blogspot.it