martedì 10 aprile 2012

Festival delle vanità

Del Festival dell'inedito ne hanno parlato già in molti e con molto più criterio. Mi limito quindi a riportare dei link:

http://bookblister.com/2012/04/04/la-festilnovela-dellinedito/

http://andrea.horror.it/2012/03/festival-dellinedito-ma-davvero/

http://andrea.horror.it/2012/04/festival-dellinedito-e-i-ceffoni-presi/

Letti? Bene. Sono d'accordo con Andrea G. Colombo sul fatto che esiste un GAP enorme tra domanda e offerta nel mercato dell'editoria, ovvero tanti scrivono e pochi pubblicano, ma a mio parere non è soltanto questo. Il GAP c'è sempre stato, c'è sempre tra domanda e offerta. Ciò che è cambiato negli ultimi anni è il rapporto tra le case editrici e gli autori inediti. Semplice: gli autori inediti vengono ignorati. Voi che tentate di proporre un manoscritto a un editore, grande o piccolo che sia perché i piccoli non si comportano meglio, non hanno neanche la soddisfazione che descriveva Stephen King in On Writing, quel senso di appartenere al "giro" anche soltanto per aver ricevuto una lettera di rifiuto. Credo che nessuno di noi possa vantare numerose lettere di rifiuto perché, appunto, non le mandano più. E non costerebbe neanche tanto: esistono le email.
Basterebbe una considerazione migliore per quelli che in fondo sono la loro potenziale fonte di reddito.Anche poche righe prestampate, magari un piccolo consiglio ogni tanto, un "lascia stare, trovati un lavoro vero", cosa ormai quasi impossibile, potrebbero fare la differenza e fare in modo che quell'inedito rifiutato venga riscritto e non spedito a una casa editrice a pagamento o peggio a un concorso che ti chiede soldi per darti nulla in cambio.
Basterebbe questo, a mio parere.

PS: Non pagate, né per pubblicare né per partecipare a concorsi!

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