mercoledì 14 ottobre 2009

Herta Müller nobel per letteratura 2009

Nel 2009 ancora ci stupiamo dei nomi che l'Accademia Svedese tira fuori dal cilindro per assegnare il nobel per la lettura, eppure non dovrebbe essere così.
Il nobel non viene assegnato soltanto per meriti letterari: è come un jolly da giocare durante una partita a carte.

Nel 1953 a vincerlo fu Winston Churchill (1). Churchill è stato un grande statista e un fine oratore. Ha tenuto sotto pressione Hitler e Mussolini mentre gli alleati organizzavano lo sbarco in Normandia. Si parla anche di discutibili carteggi che lo coinvolgono (2), ma di lui è nota soprattutto la ferrea convinzione che non si dovesse venire a patti col nazifascismo. Le sue capacità dialettiche fanno quindi parte della storia, ma da qui a dargli il nobel per la letteratura, secondo me, ce ne passa.
Assegnargli il nobel per la pace sarebbe stato poco opportuno, anche se era l'unico protagonista della seconda guerra mondiale a essere degno di riceverlo. F.D. Roosvelt infatti era morto pochi mesi prima della capitolazione del Giappone e il suo successore, Harry Truman, aveva avuto l'illuminante idea di sganciare due bombe atomiche (3).

Hermann Hesse, che cito come secondo esempio, fu premiato per meriti letterari ma forse di più per i suoi accorati appelli alla pace e al pacifismo (4). O Freunde, nicht diese Töne, “Amici non questi accenti” urlava ai suoi compatrioti in una lettera scritta durante la prima guerra mondiale citando il primo verso della corale di Beethoven.

Orhan Pamuk, premio nobel nel 2006 (5), se la passa male dopo la recente sentenza che permette ai turchi intraprendere una denuncia collettiva per danni morali, e questo semplicemente perché ha dichiarato che il suo popolo è reo di aver ucciso più di un milione di persone tra curdi e armeni.

Il nobel a Herta Müller quindi ha il sapore di un proclama politico. Ancora una volta l'Accademia ingnora i nomi famosi per premiare chi, nonostate fosse snobbato dalle Grande Case Editrici (6), ha scritto per denunciare le condizioni disumane in cui ha vissuto il proprio popolo.
Quelli dell'Accademia, in fin dei conti, ci stanno invitando a riflettere sul valore della libertà e ci propongono la lettura di questa scrittrice che non tutti conoscono ma che molti, visto il recente successo al festival di Mantova, apprezzano.


(1). La motivazione ufficiale è: "per la sua padronanza delle descrizioni storiche e biografiche, nonché per la brillante oratoria in difesa ed esaltazione dei valori umani".

(2). Si parla di un carteggio in cui Churhill prometteva a Mussolini parte della Francia e dei territori in Africa in cambio di favori diplomatici.

(3). La candidatura al premio nobel per la pace di Josef Stalin era motivata dal fatto che "aveva aiutato a liberare l'europa dal nazifascismo". Chi ha avuto questa infelice uscita forse non si ricordava, tra le altre cose, il patto Molotov-Ribbentrop e che quindi Stalin era una delle cause dell'inizio della seconda guerra mondiale. Darglielo sarebbe stato un interessante caso di sindrome di Münchhausen per procura.

(4). Tesi non confermata ma letta in alcune biografie. La motivazione ufficiale è: "per la sua forte ispirazione letteraria coraggiosa e penetrante esempio classico di ideali filantropici ed alta qualità di stile".

(5). Motivazione ufficiale: "che nel ricercare l'anima malinconica della sua città natale, ha scoperto nuovi simboli per rappresentare scontri e legami fra diverse culture".

(6). L'avevo anticipato (profeticamente) in un precedente post! Questa vittoria servirà a dare sostegno alla piccola casa editrice italiana Keller che sta festeggiando la vittoria brindando a chinotti.

2 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Post giustissimo. In effetti capisco che si voglia dare un valore anche "politico" al premio, non nel senso di farsi condizionare dalle situazioni geopolitiche, quanto piuttosto nel voler dare un riconosciment a chi non solo scrive bene, ma ha anche il coraggio di affrontare questioni scomode. Per fare un esempio stupido: non so se Saviano meriti qualche premio a livello letterario, ma di sicuro lo merita per aver affrontato un tema difficile con grande coraggio. E' un discorso complesso (e mi viene in mente la famosa "polemica" contro Tolkien accusato di essere un "disertore" perché parlava di temi fantastici e non di cose materiali). Comunque, é l'occasione per conoscere un nome nuovo. Onestamente non avevo letto nulla di questa autrice, potrebbe essere l'occasione per iniziare.

Mirco ha detto...

Tolkien è stato anche strumentalizzato dall'estrema destra :-/