lunedì 14 giugno 2010

E' Cornflake il nome mio

Cornflake ha l'aspetto di una bambina di quattro anni. Non si sa da dove provenga, non ha un passato e come Pinocchio è spuntata dal nulla. Non è nata da un ciocco di legno però, ma da una catasta di scatole di cornflakes, almeno così sembra, e questo spiega il nome. Se dice bugie le si accorciano le gambe, se si getta dalla finestra plana come una foglia e soprattutto profuma di biscotti al burro.
Cornflake sconvolge quindi la vita di uno scialbo ragazzo di nome Dee, mantenuto dalla ricca zia Celestina, fin quando decide di andarsene e fare esperienza in quel mondo che le è estraneo e in cui non sa dare un nome alle cose. Lì incontra persone di ogni tipo, e ognuna di esse (o quasi) è una rivisitazione dei personaggi di Pinocchio.
Il romanzo di Micol  A. Beltramini va oltre la semplice operazione di riscrittura della favola. E' una rivisitazione e reinvenzione pop del mondo di Collodi in cui personaggi sono ridisegnati con un'umanità e disumanità moderna. Così, ad esempio, Mangiafuoco vuole incendiare un Luna Park per poter poi comprare il terreno su cui è costruito, Dee invece è un moderno Geppetto (nel libro verrà mangiato da uno yacht non da uno squalo), un post-adolescente senza particolari valori in cui credere, smidollato, la cui vita solitaria e monotona viene sconvolta dall'arrivo della strana ragazzina e ovviamente da questa imparerà qualcosa come nei classici romanzi di formazione.
Lo stile di Micol Arianna Beltramini, già autrice di Vienimi nel cuore, ed. Coniglio, è molto scorrevole ed efficace.
Il perché del titolo? I disegni che ritraggono Cornflake, realizzati dall'autrice stessa, sono del tutto identici alla piccola protagonista dell'anime Memole dolce Memole, senza però lo strano cappello che le calza a pennello.

Cornflake
di Micol Beltramini
ed. Castelvecchi
14 euro

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