venerdì 16 luglio 2010

Passa la legge sui libri

La legge sui libri è passata alla camera. Questa legge prevede la regolamentazione degli sconti che avranno un tetto massimo del 15% e non permetterà durante il periodo natalizio (dicembre), quello in cui verosimilmente gli acquisti aumentano, di mettere in saldo il proprio catalogo.
Cito da questo articolo:
http://www.lacompagniadellibro.sat2000.it/articolo.php?id=715

“Questo è un problema – sostiene Sandro Ferri, fondatore e titolare di E/O - perché le realtà minori non possono sopportare il peso di una promozione continua, che di fatto supera la barriera del 15 per cento per undici mesi all’anno”.

Cosa succederà dopo l'approvazione della cosiddetta legge sul libro non lo so. E' una legge italiana, quindi di difficile interpretazione. Fatto sta che non appena verrà ratificata anche dal senato e diventerà quindi legge cominceremo inevitabilmente a capirne le conseguenze. E a quel punto, forse, sarà troppo tardi.
E' vera una cosa: le piccole case editrici non possono permettersi tanti sconti. Allo stesso modo le piccole librerie non possono fare gli stessi sconti delle grandi catene per ovvi motivi.
Quindi questa legge dovrebbe tutelare le piccole librerie e le piccole case editrici?

Ma ne siamo sicuri? Mica tanto. So solo che certi sconti, come ho già detto precedentemente, riguardavano anche piccole case editrici (parlo di acquisti online, e non sono sicuro se questi siano considerati dalla legge in approvazione), e la mancanza di questi sconti mi costringerà a diminuire drasticamente l'acquisto di libri, sia online che offline, siano essi libri della Mondadori siano invece della E/O.

Meno sconti significa indubitabilmente meno acquisti, e questo vale per ogni bene. Meno libri in circolazione significa (smentitemi se non è vero) meno cultura.
Allora questa legge mi sembra che a dispetto del favore che si fa alla piccole entità della filiera libraria, comporti una minore circolazione di libri e quindi di idee.
Meno idee in circolazione quindi meno capacità di critica.
 Tutto il resto viene da sé. Ed è una spirale molto brutta.

3 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Beh, visto e considerato che il presidente del consiglio è proprietario di Mondadori, si potrebbe anche pensare male...
Diciamo che molte micro-case editrici da oggi dovranno cominciare a richiedere un contributo agli autori... o a puntare sugli ebook, da inviare però su quale supporto, visto che ne esistono dei più svariati e non tutti hanno l'ipad?

Mirco ha detto...

Vedi Ariano, a vederla superficialmente e al di fuori dal giro (noi siamo soltanto lettori) sembra che questa legge vada proprio contro i grandi gruppi come Mondadori. E sembra che le piccole case editrici e i librai indipendenti, quasi tutti, l'approvino. Quindi non capisco proprio che tipo di legge è. Questo che dico potrebbe contraddire il mio post. Anzi lo contraddice.
E' chiaro soltanto che non ho abbastanza informazioni per capirla: soltanto chi è dentro il sistema imprenditoriale dell'editoria può farlo. Noi no. Noi siamo soltanto lettori ripeto e dobbiamo attendere che venga applicata.

Quindi dal punto di vista di un lettore che compra sui 100 libri l'anno (e non li leggo tutti, ho una bella fila di arretrati e molti libri scaduti delle biblioteche), guardo soltanto le mie tasche. A me gli sconti *facevano* comodo. Così come mi fa comodo cercare libri in mezzo ai remainders e alle bancarelle.

A questo punto spero che almeno calino di prezzo perché 20 euro per un libro non ce li spendo.

Mirco ha detto...

Leggo che comunque la legge non prevede tetti di sconti da parte delle case editrici per 11 mesi l'anno. Avevo interpretato male mi sa.