In breve: un illuminato assessore di Venezia ha gentilmente chiesto ai bibliotecari di togliere dal loro catalogo i libri di quegli scrittori che anni fa firmarono un appello a favore di Cesare Battisti.
La cosa migliore da fare, secondo me, e questo è un appello che rivolgo a tutti i veneti che non sono d'accordo con questa stupida direttiva, è andare in biblioteca e richiedere proprio i libri di cui sopra. L'elenco è lungo e lo trovate nel sito dei Wu Ming che vi ho linkato a fine post: ci sono i Wu Ming stessi, c'è Tiziano Scarpa, Daniel Pennac, Dazieri e tanti altri.
I Wu Ming chiedono che la notizia venga diffusa, e lo faccio volentieri, ma non basta: la diffusione di queste "strane pratiche culturali" che tanto somigliano al rogo dei libri a Berlino avvenuta in Opernplatz il 10 maggio del 1933 (il paragone serve anche per capire che noi italiani non siamo originali neanche nella nostra ingenua imbecillità), è un placebo per un male molto grande, metastatizzato, che porta ad anteporre il bisogno materiale a quello culturale. E' il frutto di un modo di pensare che vede il machismo e l'auto-realizzazione ad ogni costo più importanti della cultura stessa. Soltanto così mi spiego i motivi per cui alla cultura e alle istituzioni ad essa associate (scuola, università, biblioteche, ecc.) non è rimasto nulla, neanche uno straccio di finanziamento, e non c'è nessuno che riesca a capire che quella è il fondamento di ogni civiltà e di ogni essere umano.
La cultura dovrebbe essere sopra ogni cosa, sopra il nostro individualismo e sopra ogni istituzione, perché queste di cultura devono essere costituite.
Diffondete il link se volete, e se siete veneti andate in biblioteca a prendere una copia di Manituana, Stabat Mater o degli altri libri messi al rogo virtuale della propaganda politica. Perché di propaganda si tratta, è vero, e molto probabilmente il ricatto rivolto ai bibliotecari non verrà mai attuato (togliete i libri dal catalogo o prendetevene la responsabilità). Ma se questo tipo di propaganda è possibile, non è per un eccesso di democrazia, è per una carenza di democrazia, quindi di cultura.
http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2572
PS: la foto raffigura un monumento che si trova a Opernplatz (Berlino). E' una botola posta al centro della piazza in cui si possono vedere pareti con librerie completamente vuote.
martedì 18 gennaio 2011
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3 commenti:
Anch'io ho pensato subito ai roghi dei libri fatti dai nazisti.
Onestamente fanno un po' paura queste cose.
chi ha detto che la storia insegna?
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