martedì 18 gennaio 2011

Al rogo!

In breve: un illuminato assessore di Venezia ha gentilmente chiesto ai bibliotecari di togliere dal loro catalogo i libri di quegli scrittori che anni fa firmarono un appello a favore di Cesare Battisti.
La cosa migliore da fare, secondo me, e questo è un appello che rivolgo a tutti i veneti che non sono d'accordo con questa stupida direttiva, è andare in biblioteca e richiedere proprio i libri di cui sopra. L'elenco è lungo e lo trovate nel sito dei Wu Ming che vi ho linkato a fine post: ci sono i Wu Ming stessi, c'è Tiziano Scarpa, Daniel Pennac, Dazieri e tanti altri.


I Wu Ming chiedono che la notizia venga diffusa, e lo faccio volentieri, ma non basta: la diffusione di queste "strane pratiche culturali" che tanto somigliano al rogo dei libri a Berlino avvenuta in Opernplatz il 10 maggio del 1933 (il paragone serve anche per capire che noi italiani non siamo originali neanche nella nostra ingenua imbecillità), è un placebo per un male molto grande, metastatizzato, che porta ad anteporre il bisogno materiale a quello culturale. E' il frutto di un modo di pensare che vede il machismo e l'auto-realizzazione ad ogni costo più importanti della cultura stessa. Soltanto così mi spiego i motivi per cui alla cultura e alle istituzioni ad essa associate (scuola, università, biblioteche, ecc.) non è rimasto nulla, neanche uno straccio di finanziamento, e non c'è nessuno che riesca a capire che quella è il fondamento di ogni civiltà e di ogni essere umano.
La cultura dovrebbe essere sopra ogni cosa, sopra il nostro individualismo e sopra ogni istituzione, perché queste di cultura devono essere costituite.
Diffondete il link se volete, e se siete veneti andate in biblioteca a prendere una copia di Manituana, Stabat Mater o degli altri libri messi al rogo virtuale della propaganda politica. Perché di propaganda si tratta, è vero, e molto probabilmente il ricatto rivolto ai bibliotecari non verrà mai attuato (togliete i libri dal catalogo o prendetevene la responsabilità). Ma se questo tipo di propaganda è possibile, non è per un eccesso di democrazia, è per una carenza di democrazia, quindi di cultura.

http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2572

PS: la foto raffigura un monumento che si trova a Opernplatz (Berlino). E' una botola posta al centro della piazza in cui si possono vedere pareti con librerie completamente vuote.

3 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Anch'io ho pensato subito ai roghi dei libri fatti dai nazisti.
Onestamente fanno un po' paura queste cose.

Mirco ha detto...

chi ha detto che la storia insegna?

Simone ha detto...
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